F.VI.8

Segnatura: Siena, Biblioteca Comunale degli Intronati, F.VI.8
Datazione: XII sec. II m.

Membranaceo ff. II, 96, II’ le cc. di guardia iniziali e c. II’, che prosegue nella controguardia, sono di recupero da un registro seicentesco probabilmente proveniente dall’archivio della Sapienza. Dimensioni: 250×168 mm specchio di scrittura: 17 [175] 58 x 23 [101] 44 – rr. 23/ll. 23 rr. 48/ll. 12 – 12 righi (c. 40r). Rigatura a secco. Le prime 5 pagine sono laceri lungo il margine esterno con parziale compromissione del testo. Parzialmente musicato. Nelle carte interamente musicate presenta 12 sistemi musica/testo per folio.

Mutilo della fine. Fascicolazione: 1-12(8) con richiami (talora eliminati dalla rifilatura del margine inferiore).

Numerazione ottocentesca in cifre arabe a penna e inchiostro bruno apposta sul margine superiore destro del recto del foglio, forse di mano di De Angelis.

Legatura moderna con piatti in cartone (XVIII sec. ca.) macchiati a imitazione del marmo. Dorso in pelle. Come in F.VI.9 e F.VI.15.

Scrittura carolina di più mani del sec. XII con alcune goticizzazioni inchiostro bruno per il testo e rosso-minio per le rubriche, colori per le iniziali miniate. Iniziali decorate di tipo geometrico piuttosto fiorito: a f. 1r Quid petis, a f. 52r VDignum a f. 52v Te igitur.

Musicato ai ff. 33v-47r e 61v-81v con notazione neumatica diastematica dell’Italia centrale, con linea rossa del Fa e gialla del Do in sistema tetralineare. La lettera-chiave non è mai segnalata, mentre è presente il custos. Sistema di notazione analogo a quello presente in F.VI.9.

Rituale e Messale

Ordo ad baptizandum, ff. 1r-5r
Ordo ad visitandum et reconciliandum infirmum, ff. 5v-28r
Ordo defunctorum, ff. 28r-31v
Officium defunctorum, ff. 31v-51v
Praefatio communis, ff. 51v-52r
Canones, ff. 52v-55r
Missae pro defunctis, ff. 55v-61r
Missae votivae, ff. 61v-76v
Commune sanctorum, ff. 77r-83r
Missae speciales, ff. 83v-90v
Ordo ad benedicendum, ff. 90v-94v
Missa pro furto, ff. 95r-95v

L’Ordo ad visitandum et reconciliandum infirmum contiene a f. 8v la seguente litania:

Maria

Iohannes Baptista

Gregori

Romule

Michael

Prophete

Sacerdotes

Confessores

Gabrihel

Petre

Nazari

Benedicte

Raphael

Paule

Celse

Columbane

Throni

Andrea

Antonine

Antonii

Dominationes

Iacobe

Sebastiane

Macharii

Principatus

Iohannes

Cosma et Damiane

Maure

[Potestates]

Thoma

[… martire]

Monachi et Anachorite

Virtites caelorum

Phylippe

Minias [cum sociis tuis]

Felicitas

Cherubim

Bartolomeae

Maurici [cum sociis]

Perpetua

Seraphin

Matteae

[Dionisi cum sociis tuis]

Agatha

Angeli & Arcangeli

Symon

Innocentes

Agnes

Abel

Taddeae

Agonenses

Cecilia

Enoch

Luca

Quadraginta Mart.

Lucia

Noae

Marce

Septem Fratres

Reparata

Chorum Iustorum

Apostoli et Evangelistae

Quattuor Coronati

Brigida

Abraham

Stephane

Martyres

Virgines

Ysaach

Laurenti

Syre

Sancti et sancte Dei

Iacob

Vincenti

Yventi

 

Patriarche

Acapite

Ieronime

 

Moyses

Levite

Ambrosi

 

Aaron

Line

[Nicholae]

 

Samuhel

Clete

Ysidore

 

David

Clemens

Agustine

 

Elia

Sixte

Martine

 

Ieremia

 Silvester

Zenobi

 

Diversi brani dell’Officio sono erasi e riscritti da varie mani. Il testo originario era pressoché identico a quello riportato nel codice Firenze, Arcivescovado, s. c. (I-Far in Cantus Index), mentre il risultato finale si accosta all’Antifonario I.I.7 (cfr. scheda relativa), come nell’esempio che segue sui responsori del primo notturno dell’Officium defunctorum.

I-Far

261r

R

Credo quod redemptor meus vivit

 

 

261r

V

Quem visurus sum ego ipse

 

 

261v

R

Qui Lazarum resuscitasti

 

 

261v

V

Qui venturus es judicare

 

 

261v

R

Subvenite sancti dei

 

 

261v

V

Suscipiat te Christus qui

 

 

         

F.VI.8

34v

R

Credo quod redemptor meus vivit

 

34v

V

Quem visurus sum ego ipse  

 

35r

R

Qui lazarum resuscitasti 

 

35r

V

Qui venturus es iudicare  

 

35r

R

<Subvenite sancti dei>

[[Domine quando veneris iudicare terram]]

 

35v

V

<Suscipiat te Christus qui>

[[Cummissa mea pavesco et ante te erubesco]]

 

         

I.I.7

288v

R

Credo quod redemptor meus vivit

 

288v

V

Quem visurus sum ego ipse

 

289r

R

Qui lazarum resuscitasti

 

289r

V

Qui venturus es iudicare

 

289r

R

Domine quando veneris iudicare terram

 

289r

V

Commissa mea pavesco et ante te erubesco

 

         

< > versione erasa, solo parzialmente leggibile

 

[[ ]] versione seriore

 
                 

Le Missae non presentano grandi anomalie rispetto al Triplex/AMS e concordano spesso con i brani delle Messe contenute in F.VI.9, come il communio a f. 64v Redemptor mundi signo crucis per l’Esaltazione della croce presente anche in F.VI.9 a f. 135r. Sembra un unicum l’insieme di antifone per il rito delle esequie[1]:

43v

In paradisum deducant te angeli

44r

Laeto animo pergo ad te suscipe me domine

44r

Domine deus meus suscipe me

44r

Deduc eum domine in tua iustitia

44v

Hec requies mea in saeculum saeculi

45r

Aperite mihi portas iustitiae

45v

Ingrediar in locum tabernaculi admirabilis

45v

De terra sum formatus et in terra iterum redii

46r

In pace in idipsum dormiam et requiescam

46r

Suscipiat te christus

46v

Animam de corpore quam assumpsisti domine 

47r

Audivi vocem de caelo dicentem beati mortui

Ai ff. 83v-86v si segnala l’antico rituale della velazione e della benedizione della sposa.

[1] In die depositionis. Liturgia presente solo nel trattato di G. Grisostomo Trombelli, 1777: p. 345, art. XV: «Ex vetustissimo Rituali, quod in Biblioteca Accademia Senensis servatur, et propterea Senense appellari solet. Ordo post Obitu Defuncti qualiter in Romana agitur Ecclesia».

Formulario delle parti musicate

 

33v

Pro defunctis

 

61v

De Trinitate

Cfr. F.VI.9

63r

Exaltatio Crucis

Cfr. F.VI.9

64v

In honore s. Mariae

Cfr. F.VI.9

66r

In honore Apostolorum

Cfr. F.VI.9

67v

Pro remissione peccatorum

Cfr. F.VI.9

69r

Pro tribulatione

Cfr. F.VI.9

70v

Pro infirmo

Cfr. F.VI.9

75r

Michaelis

 

77r

Comm. unius Martyris

 

78v

Comm. plurimorum Martyrum

 

80r

Comm. plurimorum Confessorum

 

82r

Comm. plurimorum Virginum

 

83v

Ad sponsam benedicendam

 

La mancanza di note di provenienza e sottoscrizione, oltre allo stato del manoscritto, mutilo, non permettono di inferirne con esattezza l’origine. L’articolata presenza di messe e ordines particolari, tra cui il rito della benedizione della sposa, ne rendono assai probabile l’utilizzo in ambito ecclesiastico piuttosto che monastico. La fattura del codice, soprattutto della notazione, pressoché identica a quella di F.VI.9, con il quale F.VI.8 condivide diversi brani delle Messe di altrimenti rara attestazione, suggerisce un’origine senese. In mancanza di ulteriori elementi manteniamo l’unico dato certo: la provenienza delle carte di guardia di recupero da un libro di conti (a. 1665) dal Collegio della Sapienza di Siena, cioè il primo nucleo dell’Università degli Studi senese. 

Baroffio, Giacomo, Iter Liturgicum Italicum. Ebner, Adalbert, Quellen und Forschungen zur Geschichte und Kunstgeschichte des Missale Romanum im Mittelalter. Iter Italicum, Freiburg im Breisgau, 1896, pp. 254-5. Fiorini, Siena, p. 83  Gamber, Klaus, Codices liturgici latini antiquiores, voll. 2, Freiburg 19682, p. 284, n.1 Ilari, La Biblioteca, V, p. 75 Klange Addabbo, Codici miniati, pp. 115-8, tavv. LXXXVI Petrucci, Censimento, p. 1086 Volpi, Fonti liturgico-musicali.

Ricerca tramite melodia

Nella scheda Canti sono possibili diverse tipologie di ricerca. È possibile utilizzare il pentagramma per la ricerca melodica, utilizzando i seguenti caratteri:

  • Chiave: “1-” (per la ricerca all’interno della melodia non immettere la chiave);
  • Note: “9 a b c d e f g h i j k l m n o p q r s”
  • Spazio tra neumi: “-“

1-9-a-b-c-d-e-f-g-h-j-k-l-m-n-o-p-q-r-s-

  1- 9-a-b-c-d-e-f-g-h-j-k-l-m-n-o-p-q-r-s 

Esempio melodia:
Un esempio delle melodie presenti nel database scritto utilizzando un font standard:

1-ml-lm-m-m-m-mk-lm-l-k-5

1-ml-lm-m-m-m-mk-lm-l-k-5

Nota bene:
Riportare sempre lo spazio tra i neumi “-” per non inficiare la ricerca